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RITENZIONE IDRICA

Iniziamo dicendo che la ritenzione idrica non ha solo una causa ma molteplici:

– Alimentari

– Tissutali

– Ormonali

– Stagionali

– Ambientali

Prima facciamo una doverosa premessa. L’acqua all’interno del nostro corpo si suddivide in intracellulare (dentro le cellule) ed extracellulare (fuori dalle cellule, nell’interstizio). La ritenzione idrica è la condizione dove l’accumulo di acqua è per la maggior parte extracellulare, interstiziale. Quindi il problema non è spesso l’eccesso di liquidi (inutilità in questi casi dei diuretici) quanto invece di dove vada a finire l’acqua.

I FATTORI CHE NON DIPENDONO DALL’ALIMENTAZIONE:

1) Il primo fattore da tenere in considerazione sarà quello di aumentare la massa cellulare (non significa diventare grossa, ma tonica), così che la stessa quantità di acqua possa essere ridistribuita all’interno di un maggior volume cellulare. In parole povere maggior massa cellulare, maggior possibilità di acqua intracellulare e non extracellulare. Questo passaggio permetterà anche un aspetto estetico migliore. Qual è l’attività che permette di aumentare la massa cellulare?

I pesi.

L’attività con sovraccarico (non tantissime ripetizioni con pesi leggeri, bensi range di ripetizioni ipertrofiche) è la migliore attività per aumentare la massa muscolare e combattere la ritenzione idrica.

2) Il secondo punto su cui è utile soffermarci è il ritorno venoso. Un ritorno venoso efficace permette di evitare che i liquidi ristagnino nella parte inferiore del corpo. I muscoli degli arti inferiori contraendosi favoriscono il ritorno venoso (ecco perché in questi casi il nuoto non è un’attività ideale quanto invece una camminata o una corsetta a basso impatto) . Anche il diaframma ha un ruolo importante, infatti un diaframma bloccato sia in espirazione che in inspirazione non favorisce il ritorno venoso. La respirazione diaframmatica ha anche questo scopo qui.

3) Terzo punto importante per migliorare la condizione è relativo alla postura. Troppo tempo in piedi, fermi o troppo tempo seduti non sono indicati, cosi come allenarsi in condizioni di caldo estremo. Infatti il caldo vasodilata i nostri vasi sanguigni, favorendo il ristagno dei liquidi.

FATTORI ALIMENTARI:

  1. L’insulina ha degli effetti diretti sulla pressione sanguigna e sul microcircolo. Infatti alti livelli di insulina portano a vasocostrizione dei vasi sanguigni e difficoltà a drenare i liquidi rimasti.
  2. La quota proteica è importante quando si parla di ritenzione idrica. Bisogna fare attenzione a non mangiare ne troppe poche ne troppe proteine. Un range che si aggira tra le 0,9/1 g/kg di peso corporeo potrebbe essere ottimale.
  3. Il rapporto sodio potassio è un altro punto da tenere sempre in considerazione. I cibi industriali sono ricchi di sodio. I cibi in natura al contrario sono ricchi di potassio. All’interno della cellula c’è più potassio mentre all’esterno abbiamo più sodio. E’ logico che se riusciamo a ridistribuire questi minerali abbiamo più possibilità di reidratare le cellule.
  4. Assicurarsi di bere tanto. Se, come spesso accade, la ritenzione non è dovuta ad un eccesso di liquidi ma ad una sua mal distribuzione.
  5. Assumere una buona quantità di vitamina c, che ha un’influenza diretta sul tessuto connettivo.
  6. Se la ritenzione idrica fosse veramente dovuta ad un eccesso di liquidi, esistono diuretici naturali come cavolfiore, finocchio, asparagi e ananas.

Alessandro Magnoni
Laureato in scienze motorie sportive e della salute

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